Ragazzi me tocca.
Vorrei che fosse chiaro che non lo faccio per convenzione sociale, per moda o esibizionismo. Lo faccio perché il mio cuore me lo ordina e santiddio “al cuor non si comanda”.
Potrei stare ore a tirare le somme di questo 2014: imprevedibile, tosto come il marmo, malleabile come il vetro nei forni di Murano, inaspettato, spento e poi di nuovo acceso come la luce negli occhi dei bambini.
Ma è stato talmente tanto importante, quest’anno, che le considerazioni preferisco tenerle per me, perché a parole non saprei spiegarle o, con tutta sincerità, preferisco spiegarle a pochi…quelli giusti.
Piuttosto, oggi scrivo per due motivi.
Il primo, fondamentale, sono i miei ringraziamenti:
In primis al protagonista, il 2014. Tu lo sai, io lo so. E a noi basta così.
E poi a chi ha camminato con me, più o meno intenzionalmente, più o meno consapevolmente, con pazienza, fiducia, allegria, speranza, umiltà, amore e fantasia.
Per un concerto, un addio al nubilato, un matrimonio, un viaggio, tante prove, un caffè e soprattutto un gruppo su whatsapp.
E infine, i miei auguri.
A tutti.
Ma proprio tutti tutti.
Senza cinismo, senza sarcasmo. Perché, quando incroci qualcuno, non puoi mai sapere cosa abbia in quel momento dentro di se. E allora possono esserci stati screzi, incomprensioni, malevole situazioni…ma non sono nessuno per poter negare gli auguri per l’anno nuovo e soprattutto un sorriso.
E poi a voi.
A voi e a me stessa.
Auguro un anno meraviglioso, pieno di sorrisi da regalare, ma soprattutto da ricevere.
Un anno all’insegna dell’amore: per la famiglia, per gli amici, per gli animali domestici, per la borsa che vi siete regalate con il primo stipendio, per la persona che avete accanto, o che arriverà.. Perché arriverà 🙂
Ma che sia Amore. Con la A maiuscola.
Ci auguro emozioni indescrivibili, luci accecanti, candeline scintillanti, pigiama party, panini alle 2 del mattino, risate di cuore, serate indimenticabili.
E che tutto questo avvenga sotto il Colosseo, a casa di un amica o semplicemente in una macchina, non ha importanza.
Perché la magia non la fa il luogo in cui vi trovate, ma la persona con cui ci arrivate.