Messaggio visualizzato alle…

Care amiche (si, oggi mi rivolgo a voi come la migliore della madri coraggio, come la chioccia con i pulcini, come Medea con… No magari come Medea no……) il momento tanto atteso è finalmente arrivato, puntuale come la Tares, fastidioso come l’incertezza sulla scadenza della rata IMU.

Perché parlarne oggi? Perché oggi è lunedì. Oggi è quel giorno della settimana in cui maledici il giorno in cui hai stretto la mano al relatore della tua tesi, per l’ultima volta, per entrare nella giungla del lavoro.
Oggi è quel giorno della settimana in cui vorresti potenzialmente passare la tua giornata facendo shopping compulsivo su Groupon – perché trovi assurdo che qualcuno, in casa, non abbia ancora usato uno spremi dentifricio mentre si butta col paracadute – e invece sei davanti ad un pc a fare pivot su Excel sperando che un sold out improvviso non faccia partire l’embolo all’organizzatore di turno.
Oggi è quel giorno della settimana in cui siamo tutti, inesorabilmente, immancabilmente, incondizionatamente INCAZZATI.
E quindi, quale giorno migliore per parlare degli uomini? Per sgridarvi perché l’avete raccattato sul ciglio della strada e ora, su quel ciglio, ci siete voi alla disperata ricerca di una trave alla quale attaccare il cappio?
Per mettervi in guardia da chi vi promette figli, cani e case con la staccionata bianca e un attimo dopo vi invia un messaggino in cui chiude la storia d’amore più bella da Shakespeare ai giorni nostri?

Ebbene eccomi, in tuta mimetica, bigodini e scrub, pronta a salvarvi, ad aprirvi gli occhi, a prendervi a sberle se necessario, nel periodo peggiore dell’anno: il Natale.
Riusciamo ad uscire incolumi ed emancipate dai mesi estivi.
Fingiamo tattici dolori premestruali nelle sere di:” ciao, stasera cinema?” E poi siete tu, l’amica e il ragazzo dell’amica.
Ma niente, e ripeto niente, ci fotte più del Natale.
A Natale tutti i buoni propositi sfumano in una nuvola di pubblicità ciobar, babbi natale coca cola e fratelli maggiori ikea.

Ma la più bastarda è lei: A NATALE PUOI.
La canzoncina che ti perfora i timpani ad ogni ora del giorno e della notte, che rosicchia, come il più infido dei roditori, le certezze della più convinta delle single.

Questi sono i primi segni di cedimento, quelli che in una piatta serata di metà Dicembre ti spinge a dire “si”, anche all’antenato di Homer Simpson.

Ferma. Alt. Stoppati. Aspetta! Sei ancora in tempo!
La tua si chiama disperazione, non amore!
E la sua, beh.. 99 su 100 la sua si chiama tattica da “momenti morti”: ti invia il messaggino quando ti immagina parcheggiata sul divano, con biscotti e mollettone cosicché tu dica si e lui risparmi innumerevoli euro prima di portarti a letto; euro che, ovviamente, andranno dritti dritti nelle casse del punto snai sotto casa, per le scommesse del sabato.

Diffida, diffida, apri gli occhi, svegliati da quello stato catatonico che la società addita come “innamoramento” ma che in realtà è solo l’elettroencefalogramma che rimanda il segnale piatto.

Si, perché avoglia a dire che maturiamo prima rispetto agli uomini, avoglia a dire che siamo multitasking, avoglia a dire che dal ’45 ad oggi abbiamo ingurgitato emancipazione come un cammello farebbe con l’acqua: siamo gli esseri più intelligenti della via lattea, ma i più stupidi davanti ad un regalo e ad un paio di occhi dolci che sembrano dire “scusa”, ma il cui iride nasconde maestralmente un “te l’ho fatta di nuovo, idiota!”.

Smettiamola, per l’amore di Dio, smettiamola di credere a tutte le puttanate che ci propinano: se dice “ti chiamo io” e poi non lo fa, NON TI CHIAMERÀ.
Se dice “non lo faccio più”, LO RIFARÀ.
Se dice “quella non vale niente”, NE ARRIVERÀ UN’ALTRA CHE VARRÀ DI PIÙ.

Buon Dio, date un calcio all’orologio biologico, smettetela di immolarvi a crocerossine, toglietevi dalla testa che lo potete cambiare.
Un figlio avete tempo per farlo, e che ha 5 anni lo devono dimostrare anagrafe e presenza fisica, non il cervello.
Probabilmente salverete lui, da chissà cosa poi, ma affonderete voi stesse.
Lui non cambierà mai.

E anche quando, per un periodo più o meno breve, avrete l’impressione di esserci riuscite, di aver creato un uomo a immagine e somiglianza di Ken, lui si sveglierà dal torpore che generalmente affligge il sesso maschile, aprirà whatsapp, scriverà due righe nell’italiano che non siete riuscite ad insegnargli e vi saluterà (poco) calorosamente.

Si, perché gli uomini così, amiche mie, non conoscono rimorso, rispetto, maturità.
E se,dopo tutto il male che vi sta procurando, doveste cadere nel vortice della gelosia, tranquille: un uomo che non ha le palle per affrontarvi de visu, non le ha nemmeno per farsi una donna che si rispetti.

Con un uomo così, quel che resterà della vostra storia d’amore sarà: MESSAGGIO VISUALIZZATO ALLE…

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3 pensieri riguardo “Messaggio visualizzato alle…

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