Tivoli, l’Oste e l’uomo dai mille cappelli: a pranzo al ristorante viva l’oste di tivoli

P1030086La rubrica #ingiroperilmondoannatecevoi si arricchisce di nuovi incontri, nuovi posti e nuove storie.

Oggi tocca alla nostra gita fuori porta a Tivoli.

 

 

Inizia sempre così, un sabato o una domenica mattina:

R. – Che facciamo oggi?
L. – Gita fuori porta!
R. – Ok. Io, Tu, Mosby tra mezz’ora. VIA.

Ogni volta saliamo in macchina con zaini, macchina fotografica (cfr. “lo strumento“), mangiare per Mosby, ciotole rigide e ciotole pieghevoli, che io mi chiedo quando avremo un figlio come faremo solo dio lo sa. Che fai una felpa a luglio non te la porti? Sia mai che faccia freschetto.

R. – Ok partiamo! No aspetta, ma Mosby!?!?!?
[Intanto, sul marciapiede, Mosby mangia un sasso e ci guarda in modo circospetto]

Il 29 giugno, a Roma, si festeggiano San Pietro e Paolo (amici stranieri e non, ecco spiegato perché voli e treni per la Capitale, in quel periodo, costano un rene) e quest’anno è capitato proprio bene. Un bel weekend lungo e rigenerante, lontani da mail spaventapasseri (ma anche spaventame).

L. – Andiamo a Tivoli… e ci dormiamo anche!

Un borsa per Mosby, uno zaino per noi, lo strumento, un giro veloce su TripAdvisor per scegliere il ristorante dove rifocillarci e una scappata su Booking per decidere chi ci avrebbe coccolati per una notte (a proposito, se volete prenotare una struttura e ricevere un rimborso del 10%, potete fare tutto da qui).

Finiti i preparativi si fanno le 12 e si parte alla volta di Tivoli.
Non perdo tempo a dirvi dove andare e cosa vedere (Villa d’Este, ovviamente), oggi ci concentriamo sul viaggio enogastronomico che abbiamo fatto, e vi raccontiamo la storia del Ristorante Viva L’Oste!

In via di Santa Sinferusa, al numero 8, fa capolino questo ristorantino a conduzione familiare.
Il primo impatto è stato già di per sé magico. A fare da protagonista il padrone di casa, l’uomo dai mille cappelli.
Un signore garbato, attento ai dettagli, semplice nella sua eccentricità e nell’amore che sprigiona verso la sua creatura.

L’ho adorato fin dal primo istante. Del resto, come poteva essere altrimenti!

Naturalmente, data la sua simpatia e la disponibilità anche del figlio, come potevo farmi scappare l’occasione di riempirli di domande?

Beh, questa è la storia di questa perla nel cuore di Tivoli.
Il ristorante apre 4 anni fa, quando l’uomo dei cappelli è già in pensione da un po’. Diventa cliente abituale e amico del vecchio proprietario, al punto che – nei momenti di piena – lo aiuta nelle piccole faccende.
Passano giorni, mesi, anni di intima fiducia e il proprietario, nel Natale del 2012 lascia per qualche giorno il locale nelle mani dell’amico.

È la prova del nove. L’uomo dei cappelli si innamora a tal punto che, quando il proprietario decide di chiudere i battenti, rileva il Ristorante e lo fa proprio, rispolverando in un neanche troppo lontano novembre il vecchio lustro vintage del locale, donandogli il suo personale tocco moderno.

Un solo obiettivo: sentirsi a casa.

Missione compiuta, mi sento di dire!

Il locale è particolare, accogliente e rispecchia perfettamente il carattere dell’uomo dei cappelli!
Ma passiamo a noi!

Ogni piatto del menù è pensato per dare risalto alla stagionalità dei prodotti.
I piatti del giorno hanno un ciclo di vita di 15 giorni, superati i quali il menù varia e ti regala nuovi assaggi di paradiso!

Siamo stati lì il 29 giugno, quindi a conti fatti il menù sarà già cambiato, ma mi sembra comunque doveroso farvi vedere tutto ciò che abbiamo avuto il piacere di assaporare.

Vi lascio qui una piccola galleria di immagini. Il resto però, me lo dovete promettere, lo andate a scoprire direttamente lì!

Dieci punti a Grifondoro!

IG: @ristorantevivaloste

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One thought on “Tivoli, l’Oste e l’uomo dai mille cappelli: a pranzo al ristorante viva l’oste di tivoli

  1. Lo sapevi che nonno Luigi – quello di “al passo coi Parisi” – come personaggio personaggio prende spunto proprio dal titolare?

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