“[…]Come rispondo al suo SMS?
Le scrivo qualcosa di neutro o di poetico o di aggressivo? Faccio l’aggressivo attivo o quello passivo? Faccio il passivo poetico attivo? Le scrivo qualcosa di esplosivo, di finto cattivo, di falso ironico, di metasarcastico, d’intelligentissimo lievemente parafrastico? La lodo? Ma se la lodo l’imbrodo?”
Una storia divorata in 3 giorni di cui porto ancora i postumi evidenti delle notti passate a leggere i discorsi tra un poeta e un’aracnologa.
Guido Catalano nasce come rock star mancata e diventa poeta semi professionista e squattrinato, ma per saperne di più sulla sua ascesa al potere letterario (PoetryPower!) vi rimando al suo blog. Quello che mi preme fare, qui, oggi, adesso, alle 16.12 del 9 aprile è spiegarvi perché se non comprate il suo libro siete dei maledetti pazzi incoscienti.
L’ironia pungentemente intelligente di quest’uomo trasuda da ogni pagina del romanzo. Conversazioni al limite del paradossale che tutti nei libri d’amore sembrano parlare in modo aulico ma mica te lo dicono che tra due scemi innamorati ci si dicono le cose che scrive Guido.
Dinamiche di coppia ma soprattutto del singolo nella coppia.
Le paranoie, i viaggi mentali che Turisti in Viaggio SCANSATEVE, i monologhi allo specchio, i cristosantissimi “cazzo mi metto? come le/gli rispondo?”.
Il passato, presente e futuro di ognuno di noi trascritto in un libro in un modo talmente tanto dettagliato che già a pagina 2 volevo fargli causa per violazione della privacy.
E poi si ride…ragazzi miei quanto se ride!
Posto d’onore sul comodino. Sotto la tazza del caffè of course.