Positivo: l’homekit per scoprire il proprio gruppo sanguigno

Test gruppo sanguignoE’ successo, alla fine l’abbiamo fatto.

Devo ammettere che le emozioni sono state contrastanti, degne delle più sdoganate e prevedibili frasi fatte delle coppie di innamorati.

Eravamo indecisi, all’inizio. Vogliamo veramente saperlo? E se poi non è come ci aspettiamo? Saremo in grado di portare un fardello simile e affrontare insieme questa meravigliosa avventura?

Troppe le domande che affollavano la nostra mente.
Ho sempre sentito parlare i miei amici ormai trentenni dei pro e dei contro, di come ti cambia la vita, di come cambia in meglio.

– “Ma lo facciamo adesso o dobbiamo aspettare domani mattina?”
– “Vabbè facciamolo adesso, se dev’essere sarà. Non penso che l’ora in cui decidi di farlo possa influire sul risultato. E poi male che vada facciamo le analisi del sangue, con quelle non ti sbagli“.

E così abbiamo preso il coraggio a due mani, anzi a quattro: con due reggevamo il test, con le altre due lui reggeva me che sarei potuta svenire da un momento all’altro.

Alla fine abbiamo deciso.
Era una torrida sera di luglio. Il 24 luglio, una data impossibile da dimenticare.

Abbiamo aperto il test con la stessa delicatezza e la stessa ansia con cui apri un preservativo quando la Durex ti fa quel subdolo terrorismo psicologico con la frase a caratteri cubitali “NON APRIRE CON I DENTI” sul bugiardino.

Già solo leggendo le istruzioni d’uso il nostro cuore aveva raggiunto i battiti cardiaci di un centometrista. Quei minuziosi passaggi da seguire alla lettera. Hai una sola possibilità, non puoi sbagliare.

Sono stati i 3 minuti più lunghi della nostra vita. Riccardo non ha mai sofferto così tanto in vita sua, neanche nell’attesa del suono dell’ultima campanella del suo ultimo giorno di scuola del suo ultimo anno di liceo, quando la bidella – che soffriva di cistite – ebbe un improvviso stimolo delle vie urinarie alle 12 e 59 minuti. Che momenti.

E insomma – dicevo – mentre il tempo sembrava non passare mai e ogni tipo di pensiero affollava la mia mente e alimentava le speranze del cavernicolo che ha iniziato a fantasticare su come sarebbe diventata la nostra vita trascorsi questi 3 minuti, mentre il figlio del vicino del piano di sopra si esercitava a suonare il flauto traverso, non ho potuto fare a meno di sbirciare.
Lo fanno tutti, dai.

E in questo misto di emozione e terrore, mentre le nostre mani erano unite a consolidare la forza del nostro amore, è apparso il risultato.
Positivo. A positivo.
Il gruppo sanguigno del cavernicolo è A Positivo.

Già, ho omesso un piccolo particolare.
Riccardo è una persona molto curiosa, uno di quelli che si fissa su un argomento e poi ti attacca pipponi di ore sostenendo una tesi pronta a crollare mesi dopo quando, improvvisamente, scopre qualcosa di più interessante e misterioso sul medesimo argomento.
E questo è quello che è successo anche stavolta. Il mio cavernicolo vegetariano-berrinico vegano, dopo avermi fatto due palle così sulle tesi nutrizioniste sostenute a spada tratta da Santo Franco Berrino da Fornovo di Taro durante i nostri primi appuntamenti (ho googlato, questo posto sembra esistere davvero), è inciampato per caso sulle teorie di tale  Peter D’adamo mentore della Dieta del Gruppo Sanguigno.

Inutile dirvi che abbiamo comprato il libro. Subito. Non era neanche lontanamente concesso che la sua avidità di informazioni restasse a bocca asciutta, tanto più che questo tizio viene contraddetto da tutta la società scientifica. Capirai, musica per le orecchie di un anarchico complottista.

La prima volta che l’ho visto sfogliare quelle pagine aveva gli occhi feroci di un toro nell’arena. Quella sera credo di aver dormito sul divano. Così, per precauzione.

E insomma abbiamo scoperto che ogni gruppo sanguigno dovrebbe seguire la sua alimentazione. Sono trascorsi giorni interminabili nei quali mi ha spiegato con minuzia di particolari cosa, secondo amico Peter, potevo mangiare, cosa era indifferente che ingerissi e cosa dovevo categoricamente evitare.
Se sei di gruppo 0, caro amico lettore, sappi che rientriamo nella categoria dei “cacciatori raccoglitori“, il che vuol dire che possiamo entrare dal macellaio e mangiarci pure lui. Meat power!

Ma nonostante le letture, nonostante le innumerevoli scoperte, Riccardo sentiva che mancava qualcosa. Non si sentiva completo: non conosceva il suo gruppo sanguigno.
E si sa, quando sei innamorato non puoi che volere la felicità della persona che ti sta a fianco. Ed è questo il motivo per cui, lunedì sera, abbiamo fatto il test del gruppo sanguigno PRIMA, acquistato preventivamente e con cognizione di causa su Amazon.

Sì, ho dovuto bucargli un dito e guardare il suo sangue colare.
No, non è questa la notizia peggiore.

La notizia peggiore è A POSITIVO: è vegetariano nel sangue.

 

ps: pare funzioni davvero
pps: ma anche quella di Berrino
ppps: non è provato scientificamente

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