Ho sognato.
Ho sognato una spiaggia.
Ho sognato la leggerezza nel cuore, la libertà nell’anima e la consapevolezza.
Ho assaporato lo iodio, ho sentito il sale sulla pelle e il calore di un corpo.
Ho ballato ad occhi chiusi, a piedi nudi.
La sabbia ovunque, le stelle lì.
Come in un quadro era tutto perfetto nell’incertezza delle pennellate.
Tutto al suo posto, nel mio posto.
Ho sognato un sorriso.
Ho visto il sorriso negli occhi di chi sa. Di chi sa che è tutto lì, che non serve altro.
Ho sorriso anch’io.
Ho visto i colori del cielo al tramonto e il tuorlo d’uovo cuocersi con tenerezza.
C’era l’azzurro. E c’era anche il rosa, o forse era arancione…ma non aveva importanza, era bello comunque.
Ho sognato una strada.
Ho sognato una strada da asfaltare. Ma era bella anche sterrata.
Ho visto Roma di notte.
Quelle luci, quelle risate, quelle voci, quelle storie. Non una ma tante. Storie diverse che si incontrano. Alcune si salutano da lontano, altre si intersecano, altre ancora si fanno compagnia.
Storie di chi sogna, di chi guarda con gli occhi chiusi e il cuore aperto. Storie di chi ha aperto la porta dell’universo che ha dentro. Storie di amicizie nate da una sigaretta, perché non poteva essere altrimenti. Storie di chi ha fatto delle scelte. Storie di chi sta ricostruendo il suo mondo su misura. Storie di anime gemelle che neanche la lontananza può separare.
Ho cantato stornelli romani. Li ho cantati col cuore stracolmo di leggerezza. Li ho cantati in un locale, li ho cantati per strada, li ho cantati al bar e sotto le coperte di un letto d’albergo…con pigiami improbabili e amiche felici.
Ho scattato foto, ma non abbastanza.
Ho immortalato momenti tatuati nell’anima, ma io ho l’anima grande e ho ancora tanto spazio.
Ho ballato.
Ho ballato canzoni improbabili col viso felice di una bambina. Le ho ballate per strada, a casa. Le ho ballate sulla terrazza di un albergo, in macchina.
E poi mi sono accorta che non ho mai sognato niente di tutto questo, l’ho vissuto.
Forse non tutto, ma il tempo non ci manca.
All’insegna della leggerezza, l’inizio di stagione è gioioso e appassionante grazie al tocco sapiente della Maestra Leni Riefenstahl che con Wege zu Kraft und Schönheit – Ein Film über moderne Körperkultur darà vita ad uno spettacolo musicale ricco della tradizione germanica. Serenate, canzoni classiche, saltarelli che meritano di essere ricordati, sonetti commoventi, note acute e gravi: i pezzi più pregiati che ancora oggi sono i canti di Norimberga più emozionanti, gli stornelli più profumati.
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sai cosa dice un famosissimo (ma amaro) detto cinese? “divertiti, è già troppo tardi”
ps: non sono d’accordo sulle “fotografie”; per me anche “una sola scattata” è troppa. magari ne parleremo, è una teoria un po’ bizzarra
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