Un cielo pieno di stelle.

Vorrei avere la stessa strafottenza di Sara Tommasi quando prende a calci in culo la sua dignità.

Il problema è che quello che per noi, amiche mie, è un desiderio latente di salutare con un bel CIAONE tutte le pippe mentali e le costrizioni sociali (almeno per 24 ore), per i vostri partner è quotidianità.

E per carità, fin quando si limitano a non crearsi problemi inutili ci sta pure bene. E’ che poi ci prendono gusto e si trasformano in tanti piccoli Andrea Diprè.

Ci tengo a sottolineare quel “VOSTRI” partner, dal momento che io rientro in quella fortunatissima cerchia di ragazze che sembra aver contratto la CC (calamita per cazzari).

E quindi mi tocca guardarvi da fuori; invidiarvi, sorridervi, compatirvi, sognare, ringraziare Dio perchè quell’idiota l’ha mandato a voi e non a me.

In ogni caso non è questo il punto. Oggi sono in vena di riflessioni e pensavo: ma voi come vi vedete da fuori? O meglio, siete mai riusciti a farlo?

Vi è mai capitato di sentirvi spettatori della vostra vita? E attenzione, non parlo di spettatori passivi. Non si parla di subire, ma piuttosto di OSSERVARE.

Succede che, ad un certo punto, ti distacchi da tutto quello che ti sta succedendo (pur gustandone ogni sensazione) e riesci a guardare la te stessa che agisce, prende decisioni, sbaglia, ride, sorride, aspetta.

E’ un pò come salire sull’elicottero della tua vita e fare le riprese da sopra. E te la gusti, te la gusti di brutto.

C’è un panorama incredibile da lì e tutto sembra incredibilmente più chiaro.

Di punto in bianco non ti chiedi più il perché di quello che sta accadendo, ma lasci che il destino ti porti esattamente dove devi arrivare. Senza critiche, senza giudizi, senza blocchi mentali, senza domande.

Sta accadendo. Sta accadendo ADESSO.

E un motivo ci sarà.

Ecco, è esattamente questa la sensazione che provo io: vivo e mi guardo vivere con estrema soddisfazione. E non riesco a fare a meno di compiacermene.

Perché è così che deve andare…sotto un cielo pieno di stelle.

Ed è qui che aspetterò.

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2 pensieri riguardo “Un cielo pieno di stelle.

  1. “ma lasci che il destino ti porti esattamente dove devi arrivare” qui vedo troppo “PANTA REI” in questa frase.
    Io suggerirei un “non ti bagnerai mai allo stesso fiume”, più “proattivo” e diretto. Tuttavia, Cratilo ci dice che “nel fiume non ti ci bagni nemmeno una” (e questo sarebbe da analizzare filosoficamente).

    "Mi piace"

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