Destini imprevisti.

IMG_5853Va bene bimbi belli, è giunto il momento di mettere in chiaro giusto due cosette.

Prima di tutto: sono abituata ad essere la Stalker, non la stalkata. Questo per dirvi che controllare le statistiche del blog e notare (con piacere eh) che, solo oggi, ci sono state 48 visualizzazioni, molte delle quali perché siete proprio andati a cercare su google “capocciara”, me mette n’ansiella che non so come esprimere a parole.

Questo mi fa prendere coscienza del fatto che mi leggete davvero, che ridete delle cazzate che la mia ironica puntigliosità produce, che riflettere sulle questioni para filosofiche che vi sottopongo. E detto tra noi non so se ridere o se piangere.

Devo ancora capire se è lecito conoscere qualcuno e dire “si sai, io ho un blog”, sapendo perfettamente che tre quarti delle cose che scrivo farebbero rabbrividire anche coloro i quali il destino, non si sa bene perché, ha deciso di mettere sul mio cammino.

A questo punto mi soffermerei un attimo su questo argomento, troppo importante per non dargli il peso che merita.

Io lo chiamo destino, perché so l’ultima dei romantici, voi siete autorizzati a chiamarlo come ve pare…che tanto il succo è sempre quello.

Non credo nelle coincidenze. O meglio: una volta è un caso, due volte è una coincidenza, tre volte è una prova provata dell’esistenza di un libro già scritto. Che poi questo libro sta a noi scriverlo siamo tutti d’accordo, però non ci credo che non vi è mai capitato, neanche per una frazione di secondo, di pensare “no, non è possibile”.

E per carità non voglio fare la fatalista: sognatrice si, ma cogliona no.

Piuttosto mi riferisco a tutto quello che viene “dopo”. Dopo cosa? Eh. Dopo.

Dopo tre mesi, per esempio. Che guardi indietro e pensi:”ma allora è successo perché io adesso potessi essere qui”.

Dopo aver scritto bestemmie sul cuore.

Dopo aver risposto ad un annuncio.

Dopo 6 mesi. Ecco si dopo 6 mesi. Quando non ci credevi nemmeno tu.

Ecco probabilmente questo benedettissimo destino si nasconde dietro ad azioni che compiamo incondizionatamente, senza avere idea delle conseguenze a cascata che produrranno. Sarà per questo che sentiamo la necessità di additarlo come “beffardo”: si cela come la più infima delle zanzare, quelle che non vedi ma senti ronzare nell’orecchio per tutta la notte, che ti gratti perché sai che prima o poi ti colpirà e il mattino dopo ti svegli con un bubbone di dimensioni smisurate.

E a questo punto tocca a te e, come sempre, hai due possibilita: puoi decidere di grattarti a sangue e sconvolgere i piani del destino o guardarti allo specchio e sorridere, perché è tutto esattamente dove dovrebbe essere.

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4 pensieri riguardo “Destini imprevisti.

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